Dare la vita per unire
IV Domenica di Pasqua
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Alcune chiavi di lettura dell'immagine
L'immagine del buon pastore delinea un modo di vivere e di donarsi senza limiti, fino all'estremo, al massimo per le pecore. Egli dà la sua vita per unire le sue pecore. Noi, appartenenti al gregge del Buon Pastore, abbiamo bisogno di lui continuamente nella nostra vita, perché le minacce ci circondano in modi diversi, come le devastazioni che ci fanno soffrire dall'esterno o le paure che ci attaccano dall'interno.
Le nostre preoccupazioni, malattie e ferite hanno bisogno non di lupi che ci terrorizzano, ma di quel Pastore che dà la sua vita come espressione dell'amore incondizionato che ha per noi. Più che il lupo o i lupi, dobbiamo temere le assenze di amore e indifferenza che ci tendono un agguato. Quanti vivono la freddezza, il vuoto e il disprezzo di non sentirsi amati e di essere senza accesso all'ovile di questo amore tanto necessario! Solo chi si sente amato da un amore così disinteressato impara ad amare a fondo perduto il nuovo gregge del Risorto.
In questi giorni vogliamo ringraziare Dio per tanti bambini che faranno la loro prima comunione in questo tempo pasquale. Rendiamo grazie per i loro genitori e catechisti, per le parrocchie e le scuole in cui sono accolti per approfondire la loro amicizia con Gesù. Che Gesù buon pastore sia sempre il loro cibo, la loro forza e il grande amore della loro vita.
Preghiera:
Grazie, Signore, perché ci proteggi dalle nostre paure, minacce e ferite. Il balsamo del tuo amore respinge le paure e ci fa crescere in una consegna fiduciosa, uniti in questa Chiesa dalle porte aperte che cammina verso la santità.
traduzione dal blog di Kamiano
Temi: buon pastore, pecore, croce, amore, dare la vita
«11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.
14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Autore: Patxi Velasco Fano (home page)