Il tuo amore ci fa scendere
XXXI Domenica t.o. - C
Clicca per vedere e scaricare l'immagine a grandezza intera (2921 × 2417 pixel, dimensione del file: 886 KB)
Clicca per vedere e scaricare l'immagine a grandezza intera (2921 × 2417 pixel, dimensione del file: 886 KB)
Alcune chiavi di lettura dell'immagine
Il Vangelo è chiaro e diretto. Come Zaccheo, Gesù oggi ci chiama a non camminare attraverso i rami, a scendere nel concreto della realtà, a lavorare per la giustizia, a essere persone con il cuore, che riconoscono i loro errori e vogliono veramente un cambiamento. Sappiamo questa verità: "Il tuo amore mi fa scendere e crescere: convertimi".
Non camminiamo tra i rami! Gesù non si stanca di invitarci a scendere da quei rami in cui ci sistemiamo e non ci permettono di trarre il meglio da noi stessi. Quali sono quei rami? Come scendere e accedere al Signore? Come essere più noi stessi?
Zaccheo scese, cambiò la sua vita e fu felice. Saremo tanto coraggiosi come il piccolo nuovo discepolo?
traduzione dal blog di Kamiano
Temi: gesù, cristo, zaccheo, albero, sicomoro, incontro, pentimento, conversione, chiamata, misericordia, perdono
1Entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, 2quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. 4Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. 5Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». 6Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. 7Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». 8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. 10Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Autore: Patxi Velasco Fano (home page)