Vangelo per

24 marzo 2023
FREITAG DER 4. FASTENWOCHE

Evangelium: Gv 7,1-2.10.25-30

La Bibbia di Qumran2!

 

Letture per venerdì 24 marzo 2023

Venerdì della IV settimana di Quaresima

Letture festiveLetture feriali

Prima lettura (Sap 2,1.12-22)

Dal libro della Sapienza
Dicono gli empi tra sé, con ragionamenti errati:
“Tendiamo insidie al giusto, perché ci è di imbarazzo
ed è contrario alle nostre azioni;
ci rimprovera le trasgressioni della legge
e ci rinfaccia le mancanze
contro l'educazione da noi ricevuta.
Proclama di possedere la conoscenza di Dio
e si dichiara figlio del Signore.
È diventato per noi una condanna dei nostri sentimenti;
ci è insopportabile solo al vederlo,
perché la sua vita è diversa da quella degli altri,
e del tutto diverse sono le sue strade.
Moneta falsa siamo da lui considerati,
schiva le nostre abitudini come immondezze.
Proclama beata la fine dei giusti
e si vanta di aver Dio per padre.
Vediamo se le sue parole sono vere;
proviamo ciò che gli accadrà alla fine.
Se il giusto è figlio di Dio, egli l'assisterà,
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti,
per conoscere la mitezza del suo carattere
e saggiare la sua rassegnazione.
Condanniamolo a una morte infame,
perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà”.
La pensano così, ma si sbagliano;
la loro malizia li ha accecati.
Non conoscono i segreti di Dio;
non sperano salario per la santità
né credono alla ricompensa delle anime pure.

Salmo responsoriale (Sal 33)

Ascolta, Signore, il grido del tuo povero.

Il volto del Signore contro i malfattori,
per cancellarne dalla terra il ricordo.
Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li salva da tutte le loro angosce.

Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito,
egli salva gli spiriti affranti.
Molte sono le sventure del giusto,
ma lo libera da tutte il Signore.

Preserva tutte le sue ossa,
neppure uno sarà spezzato.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi,
chi in lui si rifugia non sarà condannato.

Vangelo (Gv 7,1-2.10.25-30)

Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne.
Andati i suoi fratelli alla festa, vi andò anche lui; non apertamente però, di nascosto.
Alcuni di Gerusalemme dicevano: “Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia”.
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: “Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato”.
Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.